Differenza tra DOP DOC E IGP

Differenza tra DOP DOC e IGP: tutto quello che c’è da sapere sulle sigle che leggiamo sui prodotti agroalimentari. Nonostante siano semplici da memorizzare, le sigle DOP DOC e IGP fanno parte del complesso mondo enogastronomico. Queste sigle sono veri e propri garanti di qualità e tradizione.

Il processo per ottenere per ottenere tali sigle va ben oltre il semplice riconoscimento, poiché si tratta di un vero e proprio impegno verso l’eccellenza e l’autenticità dei prodotti in questione.

DOC DOP e IGP, essendo garanti della qualità, influenzano le decisioni d’acquisto. Questo perché parliamo non di semplici sigle, ma di standard qualitativi altissimi e di pratiche produttive specifiche. Dietro ogni sigla vi sono rigorosi criteri relativi a origine, produzione e caratteristiche dei prodotti.

Per essere sicuri che tali standard siano rispettati, esistono delle specifiche commissioni che hanno l’esplicito compito di controllare e confermare l’attribuzione di queste garanzie ai prodotti che ne fanno richiesta. Tale processo garantisce che ogni prodotto certificato rispetti i livelli di qualità e autenticità, acquisendo e mantenendo la fiducia e la sicurezza dei consumatori.

differenza tra dop doc e igp

Come un alimento diventa DOP o IGP

Per ottenere le certificazioni DOP e IGP, un gruppo di produttori deve costituire un’associazione formalizzata da atto pubblico. Questo passo fondamentale ha l’obiettivo preciso di registrare un determinato prodotto e tutelarne l’origine e la qualità.

L’associazione ha il compito di redigere un disciplinare di produzione estremamente dettagliato. Questo documento, vero e proprio “patto” tra i produttori e le istituzioni, deve contenere una serie di informazioni essenziali:

  • Identità del prodotto: nome, logo e descrizione accurata delle caratteristiche organolettiche, fisiche, chimiche e microbiologiche.
  • Origine geografica: delimitazione precisa dell’area di produzione e prove inconfutabili che attestano il legame tra il prodotto e il territorio.
  • Metodo di produzione: descrizione dettagliata delle tecniche utilizzate, dalla coltivazione delle materie prime alla lavorazione finale.
  • Controlli di qualità: definizione delle procedure per garantire il rispetto degli standard qualitativi e l’origine geografica del prodotto.
  • Etichettatura: indicazioni specifiche da riportare sull’etichetta per informare i consumatori sulle caratteristiche uniche del prodotto.

Parliamo, quindi, di un percorso rigoroso che mira a tutelare i prodotti agroalimentari d’eccellenza, garantendo ai consumatori la qualità e l’autenticità. Grazie a questo sistema, è possibile valorizzare le specificità di un territorio e riconoscere i prodotti che ne rappresentano l’identità.

Differenza tra DOP DOC e IGP: come ottenere la certificazione

Per ottenere le certificazioni DOP e IGP, è necessario seguire una procedura rigorosa che coinvolge sia le autorità nazionali che quelle europee. Di seguito tutti i passi per il percorso da intraprendere:

  • Presentazione della domanda: L’associazione dei produttori presenta una domanda formale al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MiPAAF), corredata di tutta la documentazione necessaria, incluso un disciplinare di produzione dettagliato.
  • Verifica preliminare: Il MiPAAF verifica la completezza della documentazione e l’idoneità del richiedente.
  • Valutazione congiunta: Si tiene una riunione con il MiPAAF, la regione e la camera di commercio per assicurare la conformità del disciplinare alle tradizioni locali e alle normative europee (Regolamenti CE 2081/92 e 2082/92).
  • Invio alla Commissione Europea: Se la valutazione è positiva, la domanda viene inviata alla Commissione Europea per l’esame formale.
  • Pubblicazione e periodo di opposizione: La Commissione Europea pubblica la domanda sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE per consentire a eventuali terzi di presentare opposizioni.
  • Registrazione e pubblicazione finale: Se non ci sono opposizioni, la denominazione o l’indicazione viene registrata e la registrazione viene nuovamente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
  • Vigilanza: Dopo la registrazione, strutture di controllo appositamente designate verificano periodicamente che i prodotti certificati rispettino i requisiti stabiliti nel disciplinare.

Il processo di certificazione DOP e IGP è sicuramente complesso e richiede un impegno significativo sia da parte dei produttori, sia da parte delle istituzioni. L’obiettivo finale è quello di tutelare le tradizioni locali, fornendo ai consumatori una garanzia di origine e di qualità.

Differenza tra DOP DOC e IGP: Le verifiche

Il processo di verifica è molto rigoroso e si estende a tutta la filiera produttiva, dalla materia prima al prodotto finito. Le verifiche principali riguardano:

  • Origine della materia prima: È la parte in cui viene controllata la provenienza delle materie prime utilizzate. In questa fase ci si deve assicurare che tali materie provengano dalle aree geografiche specificate nel disciplinare di produzione.
  • Qualità della materia prima: È la fase in cui si verifica che le materie prime rispettino gli standard qualitativi stabiliti.
  • Metodo di lavorazione: In questa fase viene controllata la conformità del processo produttivo alle tecniche tradizionali e specifiche del territorio, garantendo il mantenimento delle caratteristiche del prodotto.
  • Rendimento della produzione: Qui si verifica il rapporto tra la quantità di materia prima utilizzata e la quantità di prodotto finito ottenuto. Sempre in  questa fase ci si assicura l’efficienza del processo e la conformità delle indicazioni del disciplinare.
  • Caratteristiche del prodotto finito: In questa fase si effettuano le analisi chimiche, fisiche e organolettiche in modo da essere sicuri che il prodotto finale corrisponda alle caratteristiche descritte nel disciplinare, in termini di aroma, aspetto e composizione.
  • Etichettatura: È la fase in cui si controlla che l’etichetta del prodotto riporti tutte le informazioni obbligatorie e corrette. Tali informazioni sono l’origine, gli ingredienti, le modalità di produzione e il logo DOP o IGP.

Le verifiche sono fondamentali a tutelare e valorizzare allo stesso tempo la reputazione di tali denominazioni e il patrimonio agroalimentare locale.

Differenza tra DOP DOC e IGP: cosa significa DOP

La Denominazione di Origine Protetta (DOP) è una certificazione europea che riconosce legalmente l’origine geografica di un prodotto e ne tutela le caratteristiche qualitative, strettamente legate al territorio di produzione. In Italia, la DOP ha inglobato le precedenti denominazioni DOC e DOCG, estendendo così la sua applicazione a una vasta gamma di prodotti alimentari e non solo ai vini.

Le caratteristiche distintive della DOP sono:

  • Legame indissolubile con il territorio: Tutti gli ingredienti utilizzati e tutte le fasi della produzione, dalla materia prima al prodotto finito, devono avvenire esclusivamente all’interno di un’area geografica delimitata e definita nel disciplinare di produzione.
  • Rigorosi standard qualitativi: Il disciplinare stabilisce regole precise riguardanti le varietà delle materie prime, i metodi di coltivazione, le tecniche di lavorazione e le caratteristiche organolettiche del prodotto finale.
  • Tutela delle tradizioni: La DOP riconosce e valorizza le tradizioni produttive locali, preservando le conoscenze e i saperi tramandati nel tempo.
  • Riconoscimento europeo: La DOP è una certificazione riconosciuta a livello europeo, garantendo ai consumatori un prodotto di alta qualità e autenticità.

Tra i prodotti DOP vanno assolutamente menzionati il prosciutto di Parma, la mozzarella di bufala campana, il parmigiano reggiano e il grana padano. La sigla DOP è, quindi, un marchio di qualità che garantisce ai consumatori l’acquisto di prodotti unici, legati al territorio e lavorati secondo i metodi tradizionali.

Differenza tra DOP DOC e IGP: cosa significa IGP

L’Indicazione Geografica Protetta (IGP)è una certificazione europea che, pur garantendo un legame tra un prodotto e un determinato territorio, offre una maggiore flessibilità rispetto alla DOP. Le caratteristiche principali dell’IGP sono:

  • Flessibilità nella produzione: A differenza della DOP, dove tutte le fasi di produzione devono avvenire nell’area geografica definita, per l’IGP è sufficiente che almeno una fase del processo produttivo (coltivazione, lavorazione o trasformazione) si svolga nel territorio specificato.
  • Qualità legata al territorio: Anche se il legame con il territorio è meno stringente rispetto alla DOP, l’IGP certifica che il prodotto possiede caratteristiche specifiche legate all’ambiente geografico, al clima e alle tradizioni locali.
  • Controllo di qualità: Come per la DOP, anche per l’IGP esiste un disciplinare di produzione che definisce le caratteristiche del prodotto e le regole da seguire. Un organismo di controllo indipendente verifica la conformità dei prodotti ai requisiti stabiliti.

Tra i prodotti IGP troviamo la bresaola della Valtellina e l’aceto balsamico di Modena.

Significato delle sigle DOC, DOCG e IGT

DOC: significa Denominazione di Origine Controllata e rappresenta una certificazione di garanzia italiana. Fu introdotta negli anni ’60 e indica vini di qualità specifici a una regione o a un territorio. La sigla DOC certifica provenienza geografica, metodo di raccolta e lavorazione delle uve.

DOCG:  significa Denominazione di Origine Controllata e Garantita ed è specifica per i vini. Un vino può aspirare alla DOCG solo dopo aver mantenuto lo status di DOC per almeno 10 anni. In questo modo si dimostra costanza e qualità nel tempo. Va detto che non tutti i vini DOC dopo tale periodo ricevano automaticamente la DOCG. Questa, infatti, è riservata solo e soltanto a vini di eccezionale pregio e qualità. Nel settore vinicolo italiano, tale sigla è considerata massima espressione di eccellenza. Con tale sigla non solo si certifica l’origine, ma anche l’eccellenza di tale vino.

IGT: significa Indicazione Geografica Tipica, si riferisce esclusivamente ai vini e garantisce che le uve utilizzate nella lavorazione debbano provenire almeno all’85% dall’area geografica indicata.

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