U morzeddhu catanzarisi

U morzeddhu catanzarisi non è una semplice ricetta, ma è la ricetta più antica e tradizionale della provincia di Catanzaro. Io tengo il cuore calabrese, ecco perché sul mio blog non poteva mancare questa preparazione. La nascita di questo piatto è legata a una leggenda della città di Catanzaro.

Si narra, infatti, che una serva a servizio presso una famiglia facoltosa, non riuscisse a far quadrare i conti della propria famiglia. Per questo motivo un giorno inventò un piatto parecchio sostanzioso a base di carne di vitello, che contenesse anche le interiora che erano la parte che veniva sempre scartata dal cuoco che cucinava per la nobile famiglia. Fu così che nacque u morzeddhu catanzarisi.

Il nome di questo piatto deriva dal dialetto catanzarese “morza morza”, che significa letteralmente “piccolo piccolo”. Gli ingredienti originali di cui è composta la ricetta sono: milzaintestinocento pezzitrippa e polmone. A questi si aggiungono il concentrato di pomodoro, i peperoncini piccanti, il sale e un mazzetto di origano che dà l’aroma al piatto. Oggi, purtroppo, con tutti i problemi sugli animali malati, si tende a fare u morzeddhu catanzarisi soltanto con cento pezzi, trippa e se siete fortunati a trovarlo, anche con il polmone.

La tradizione vuole che u morzeddhu catanzarisi sia servito nella classica pitta catanzarese, un tipo di pane particolare per la forma che ha, ovvero molto simile a una ruota di carro per la sua ampia circonferenza. Il tutto dev’essere necessariamente accompagnato da “nu picciriddu e vinu”. Con il termine picciriddu s’indica il bicchiere in cui è versato il vino che è esattamente quello che vedete in foto.

La pitta dev’essere ben condita col sugo del morzeddhu e, come si dice a Catanzaro, “u morzeddhu è ben conzatu quando ti scula gargi gargi!” Curiosi di scoprire la ricetta della mia nuova bontà? Seguitemi!

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u morzeddhu catanzarisi
  • DifficoltàMolto facile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione30 Minuti
  • Tempo di cottura2 Ore
  • PorzioniPer 6-8 persone
  • Metodo di cotturaFornello
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàAutunno, Inverno e Primavera

Ingredienti

1 kg cento pezzi
1 kg trippa
500 g milza di bovino (la trovate solo dal vostro macellaio di fiducia)
500 g polmone di bovino (la trovate solo dal vostro macellaio di fiducia)
200 g concentrato di pomodoro (da calcolare per ogni kg)
1 mazzetto origano
q.b. grasso di vitello
q.b. sale
3 l acqua (da calcolare per ogni kg)
q.b. peperoncini piccanti (in abbondanza)

Strumenti

Preparazione

Lessate la trippa e il cento pezzi in acqua bollente, dopo averli puliti per bene. In alternativa potrete acquistare della trippa già pulita. Scolateli e lasciateli raffreddare, quindi tagliateli in piccoli pezzi. Se avete a disposizione anche la milza e il polmone, lessateli e tagliateli a pezzetti.

In una casseruola mettete il grasso di vitello o l’olio extravergine d’oliva. Non appena il grasso si sarà sciolto, fatevi rosolare dei peperoncini tritati all’interno.

Unite la trippa insieme a tutti gli altri ingredienti che avete a disposizione (polmone, cento pezzi e milza) e lasciate soffriggere il tutto in modo che s’insaporiscano gli ingredienti.

A questo punto unite il concentrato di pomodoro e l’acqua calda, calcolati in base a quanti kg di carne avrete utilizzato. Unite anche il mazzetto di origano, il sale e degli altri peperoncini. Fate cuocere a fuoco lento per circa 2 ore. La trippa dovrà essere ben cotta e corposa.

U morzeddhu catanzarisi è pronto per essere servito nelle fondine individuali o nella pitta catanzarese. Buon appetito!

I consigli di Franci

U morzeddhu catanzarisi si serve in tavola ben caldo.

Può essere congelato da cotto, a patto che abbiate utilizzato ingredienti freschi per la sua preparazione.

Se lo servite nella pitta, dovrete immergere prima le due estremità nel sugo e poi riempirla abbondantemente con la carne.

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