La pitta nchiusa è un dolce natalizio della bella Calabria, che prende anche il nome di pitta mpigliata. La pitta nchiusa calabrese è tipica delle zone del cosentino, esattamente San Giovanni in Fiore dove trova le sue radici più profonde, e del catanzarese. Le origini risalgono più o meno intorno al 1700, quando veniva usato come dolce nuziale.
La pitta con olio calabrese è composta da una base sottile di pasta a base di un buon vino moscato e olio extravergine di oliva. Il ripieno della pittanchiusa calabrese è composto da frutta secca ed io ho utilizzato mandorle, noci, uvetta sultanina, pinoli e gherigli di noce tritati grossolanamente.
Il tutto viene poi mescolato a una buona dose di miele e, una volta cotta in forno, ne viene spennellato ulteriormente in superficie per lucidare il dolce. La pitta mpigliata calabrese sembra complicata da preparare, ma in realtà non lo è per nulla. Curiosi di scoprire la preparazione della mia nuova bontà? Seguitemi!
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- DifficoltàMedia
- CostoMedio
- Tempo di preparazione1 Ora
- Tempo di cottura40 Minuti
- PorzioniPer uno stampo di 22 cm di diametro
- Metodo di cotturaForno
- CucinaItaliana
- StagionalitàInverno
Ingredienti
Per l’impasto
Per il ripieno
- Energia 675,08 (Kcal)
- Carboidrati 68,84 (g) di cui Zuccheri 22,42 (g)
- Proteine 12,26 (g)
- Grassi 40,79 (g) di cui saturi 3,85 (g)di cui insaturi 9,11 (g)
- Fibre 3,96 (g)
- Sodio 22,55 (mg)
Valori indicativi per una porzione di 100 g elaborati in modo automatizzato a partire dalle informazioni nutrizionali disponibili sui database CREA* e FoodData Central**. Non è un consiglio alimentare e/o nutrizionale.
* CREA Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione: https://www.crea.gov.it/alimenti-e-nutrizione https://www.alimentinutrizione.it ** U.S. Department of Agriculture, Agricultural Research Service. FoodData Central, 2019. https://fdc.nal.usda.gov
Strumenti
Preparazione
In una casseruola scaldate l’olio con il vino. Togliete dal fuoco e aggiungete le uova, un pizzico di sale, la farina e il lievito. Lavorate bene fino ad ottenere un impasto compatto.
Nel frattempo preparate il ripieno tritando grossolanamente la frutta secca. Aggiungete l’uvetta, precedentemente fatta rinvenire in acqua tiepida. Unite il miele e mescolate bene il tutto fino ad ottenere un impasto colloso.
Sulla spianatoia lavorate per un poco la pasta e dividete il panetto a metà. Tirate una sfoglia rotonda per foderare lo stampo e un’altra rettangolare per ottenere le strisce.
Stendete il ripieno sulle strisce di pasta larghe circa 4-5 centimetri, tagliate per tutta la loro lunghezza (circa 20 cm), quindi arrotolate la striscia su se stessa fino a formare la rosellina. Aprite leggermente i petali e stringetele alla base. Ripetete l’operazione con tutte le strisce di pasta.
Spennellate la base dello stampo di miele sciolto, zucchero e cannella. Disponete le roselline in cerchio una accanto all’altra. Infornate in forno statico preriscaldato a 180°C per 40 minuti.
Trascorso il tempo di cottura, sfornate la pitta nchiusa e spennellatela con del miele puro quando è ancora calda per lucidarla.
I consigli di Franci
La pitta nchiusa si conserva per 10-15 giorni chiusa in dispensa.
Per prepararla potrete utilizzare anche dell’altra frutta secca, ma state attenti a non riempire troppo la pasta!
È importante lucidarla con il miele puro quando è ancora calda, in modo da preservarne la bellezza e il gusto.
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FAQ (Domande e Risposte)
Come sostituisco l’uvetta che non mi piace?
Puoi ometterla tranquillamente e proseguire normalmente con la preparazione.
Dosi variate per porzioni
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